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Mille e una domande – e risposte – per scegliere il giusto set di posate da ristorante

Devi scegliere il nuovo servizio di posate per il tuo ristorante? Mentre stai prendendo la tua decisione, vogliamo aiutarti nella scelta proponendoti le risposte alle domande più frequenti sulla posateria per ristoranti.

Quale set di posate per ristorante scelgo?

Le posate devono possedere alcuni requisiti fondamentali: un’impugnatura maneggevole, una certa robustezza, una buona funzionalità e resistenza alla corrosione da detersivi. Cucchiai, forchette e coltelli devono però essere scelti con cura anche per la loro estetica, proprio come accade per i servizi di piatti: colore e forma contribuiscono infatti alla piacevolezza della tavola.
Su Horeca Atelier esistono tante tipologie di set completi di posate, che differiscono gli uni dagli altri per la tipologia e il numero di pezzi presenti, ma anche per materiali e design.
Il vantaggio dei set completi è offrire posate del medesimo materiale e design, studiate appositamente per dare agli ospiti l’impressione di uno stile uniforme. Il set completo risulta l’opzione migliore se cerchi un risultato esteticamente più accattivante, poiché se opti per le posate singole è più difficile trovare quella che si adatti perfettamente al design delle altre.

Qual è il materiale migliore per un servizio di posate?

La scelta tra un set di posate in argento o in acciaio inox dipende dalle tue necessità. Il materiale più usato e pratico è l’acciaio inossidabile: robusto ma dall’aspetto elegante, soprattutto igienico; le posate in acciaio inox sono resistenti ai frequenti lavaggi in lavastoviglie, e non risentono neppure di umidità e corrosione.
Le varianti in acciaio satinato e cromato sono maggiormente resistenti agli urti.
L’argento, invece, è il materiale di pregio per eccellenza, per rendere posate e tavola lussuose e raffinate.
Un’alternativa d’effetto, meno costosa e più pratica, è la lega d’argento: non si ossida e può essere lavata in lavastoviglie.

Come lucidare le posate?

La pulizia è un ulteriore fattore che può farti propendere per un materiale o per un altro. Che infatti si tratti di posate d’acciaio o di argento, con il passare del tempo e dei lavaggi è possibile che venga persa gradualmente la lucentezza originaria, a causa di macchie o ossidazione.
L’argento è il materiale che richiede maggiore accortezza; per le posate in questo materiale è preferibile un lavaggio a mano così come anche un passaggio a mano con un panno intriso di alcool almeno una volta ogni 10 giorni.
Se per caso si anneriscono invece, bicarbonato, sale e alluminio consentiranno di ridonare loro lucentezza.
Le posate in acciaio possono essere sgrassate e pulite a fondo con l’aceto di vino bianco, basta lasciarle in ammollo in acqua calda per circa 10 minuti, per poi sciacquarle con acqua tiepida. Dopo il lavaggio, conviene asciugarle con un panno morbido così da rimuovere le striature dell’acqua.

E le posate in legno?

Prendi in considerazione anche il legno, soprattutto per servizi di catering o per le occasioni in cui l’usa e getta è irrinunciabile; non solo per spatole, mestoli e palette. Il legno è un materiale ecosostenibile di origine vegetale, che rende le posate riciclabili o compostabili.
Le posate in legno donano alla tavola un tocco di classe e originalità, creando, a seconda del colore, effetti sempre nuovi e diversi tra loro: quelle chiare sono ideali per un ristorante in stile country, quelle in legno scuro si sposano bene ad arredi classici, quelle bianche sono indicate in ambienti moderni e sbarazzini, mentre quelle nere fanno un figurone in locali caratterizzati da atmosfere zen e orientali.
Il legno è utile per posate che vengono a contatto con cibi molto caldi, perché impedisce che l’oggetto diventi altrettanto caldo, ma non è lavabile in lavastoviglie.
Per servizi di posate non usa e getta, dunque, meglio il bambù, che rende le posate lavabili e riutilizzabili, o la melamina, un materiale termoindurente con un’elevata resistenza, meno danneggiabile e deformabile.

Il prezzo incide nella scelta del materiale per la posateria?

Il materiale è una delle caratteristiche che incide di più sulla qualità e sul prezzo della posata.

Attenzione, però.

Il materiale – con la conseguente sensazione tattile che determina –, insieme a peso e grandezza, può anche cambiare il modo in cui viene percepito un piatto. A seconda dei cibi non solo ci vogliono posate di forme particolari, ma anche di materiali specifici per non rovinare sapore e caratteristiche organolettiche: diversi studi mostrano come il materiale di cui le posate sono composte condiziona il modo in cui vengono percepite alcune proprietà degli alimenti, fra le quali acidità, dolcezza e consistenza.
Rame e zinco per esempio risultano avere un sapore più forte e distinguibile, mentre una posata d’argento un gusto più spento e monotono, e quella in acciaio inossidabile un sapore molto metallico.
Il peso, poi, incide a sua volta: le ricerche in questo ambito rivelano che quanti mangiano con posate più pesanti trovano il piatto più buono, essendo di conseguenza predisposti a pagarlo di più.
Paura che di questo passo aumentino a dismisura le posate in tavola da usare per ogni piatto e si complichino le cose? Gli esperti assicurano che i metalli sarebbero diversi, ma la regola d’oro resterebbe la stessa: iniziare dalle posate più esterne.

Qual è l’ordine corretto per disporre le posate a tavola?

Per molti può essere un punto scontato, ma è bene non dimenticarsi del corretto modo di disporre sulla tavola le posate! Prima regola, la più generale: apparecchia solo con le posate necessarie.
Spetta a te decidere quale ruolo dare alla posateria, in base all’atmosfera del tuo ristorante. Se scegli di apparecchiare in modo formale devi prevedere in tavola tutte le posate che serviranno, dall’antipasto al dolce, e in rigoroso ordine di utilizzo: a sinistra del coperto si dispongono le forchette, a destra i coltelli e i cucchiai; in alto, in parallelo, all’altezza della punta del coltello, le posate da dessert e, sopra la punta del coltello, i bicchieri.
A sinistra le forchette sono poste a scalare: la prima verso l’interno a circa 1 cm dal bordo del tavolo, la seconda verso sinistra un po’ più alta e la terza alla stessa altezza della prima: saranno utilizzate prima quelle esterne e progressivamente quelle interne. Sopra le posate da dessert si dispongono, in basso, il coltellino con la punta verso sinistra e, sopra, la forchettina con le punte verso destra: l’impugnatura va rivolta verso la mano che deve prendere la posata.

Ricapitolando, dunque: all’esterno metterai le posate dell’antipasto, poi quelle per i primi e infine, all’interno del coperto, le posate del secondo. A destra, i coltelli, sempre alla stessa altezza e a 1 cm dal bordo; i cucchiai, invece, saranno in tavola solo se prevedi di servire brodi o minestre.

La scelta della posata deve quindi accompagnare il piatto, deve essere esteticamente adeguata e sufficientemente pratica: non basta guardarla.
È così che sono nati modelli non di serie, come il coltello seghettato da pesce, voluto da Annie Feolde, 3 stelle Michelin all’Enoteca Pinchiorri di Firenze; mentre per un’atmosfera da ristorante gourmet potresti offrire ai tuoi clienti anche il poggiaposate, donando una peculiare eleganza alla tavola e soddisfacendo al tempo stesso l’esigenza pratica di non poggiare le posate sulla tovaglia fra una portata e l’altra.

L’alternativa? Aprire un ristorante senza posate, ormai all’ultima moda!

Salvinelli, Gnali, Pintinox, Eme tra i brand in assortimento. Scopri tutti i servizi di posate di Horeca Atelier!